Come tutti ho navigato e navigo nei mari della
vita.
A volte come nocchiero, a volte come passeggero o anche come ciurma.
Oceani diversi in cui mi sono sempre battuto contro venti e tempeste con dignità e coraggio, portando a casa la pelle.
Tanta l’acqua imbarcata che ho dovuto buttare fuori con le mani da imbarcazioni che non avevano la pompa di sentina.
Nonostante le paure non ha mai rinunciato ai viaggi né mi sono tirato indietro, specie quando c’erano Sirene coscienti o incoscienti ad ammaliarmi oppure Regine ignoranti che adulavo, trascurando invece cortigiane di gran lunga migliori.
Ma al cuor non si comanda ed anche quando la ragione ha chiamato a raccolta tutto l’esercito dei sentimenti si è trovata irrimediabilmente sconfitta.
Salvifico è stato il tempo che ha restituito me a me stesso diverse volte, curando ogni ferita le cui cicatrici, più o meno lunghe o profonde, con l’avanzare dell’età, pur senza scomparire, sono migliorate di molto.
Io, che amavo la stanzialità, mi sono trovato apolide e costretto dagli eventi della vita a dover vagabondare di sovente.
Quindi, pur adorando il mare, mi sono dovuto adattare a diversi territori sempre pronto però a salpare alla prima occasione e ben cosciente che avrei potuto e potrei sempre affondare in un ultimo naufragio senza te …rre.